Amalfi

Area e sapori

Arte, tradizione, paesaggi e cucina. Amalfi, situata sull’omonima costiera conosciuta non a caso come Divina, è l’esempio del perfetto connubio di questi quattro elementi. In particolare l’arte culinaria ed il “buon cibo” trovano in queste zone la loro massima espressione. La scelta di un buon prodotto, il modo giusto di prepararlo, la sapienza in cucina e l’attenzione alla presentazione mostrano come un piatto possa esprimere, al pari di un quadro o di un monumento, altrettante emozioni con il vantaggio di poter essere gustato. Una speciale congiunzione di sapori di mare e dei doni della terra che unite al lento trascorrere del tempo e dello stratificarsi delle sapienti consuetudini delle massaie, rendono i piatti unici ed inconfondibili. Una cornice di arte e di storia, nonché di paesaggio, sarà il valore aggiunto a pietanze dalla marcata identità mediterranea.

 

Storia in pillole

La leggenda racconta che fu fondata del divino Ercole forse, che la sua spiaggia scelse per seppellirvi l’amata Amalfi, la ninfa dagli occhi color di mare. Ma la storia dice che furono i pratici abitanti di Scala a fondarla nel VI sec.

Nel dicembre 839 la libera Repubblica Amalfitana, Stato indipendente fino al 1137, che riunisce sotto “lo scudo d'argento bandato di rosso” un ampio territorio compreso tra Stabia e Tramonti sul versante interno, Cetara e Positano lungo la costa, l’isola di Capri e tutta la zona di mare prospiciente.

In meno di due secoli il Ducato Amalfitano diviene la maggiore potenza commerciale e militare dell’alto Tirreno, ed Amalfi "la più prospera, nobile ed illustre città della Longobardia" come ebbe a dire il viaggiatore arabo Ibn Havcal nel 977, importantissimo centro cosmopolita ove secondo Guglielmo di Puglia (fine XI sec.) “…abitavano i migliori navigatori del tempo ed in cui giungevano mercanti provenienti da tutte le parti del mondo allora conosciuto…”.

Ovunque li portino i loro traffici gli Amalfitani fondano colonie e centri di rappresentanza: ad Alessandria d’Egitto, a Tunisi, a Cipro, a Bisanzio, perfino a in India. In questi territori: il Tarì amalfitano, d’oro e di bronzo, funge da valuta internazionale: si naviga secondo i dettami delle “Tabule Amalphitane“ e servendosi di Bussola cinese e Astrolabio egiziano strumenti fino ad allora sconosciuti. In campo marittimo e giuridico viene definitivamente introdotto e perfezionato l'uso della bussola, ed il giudice Giovani Augustariccio nel 1274 fissa su carta le “Consuetudines Civitatis Amalfie”.

Sul finire del XVIII sec. la Costiera Amalfitana viene “scoperta” quale meta di soggiorno e di studio dai Grandi Viaggiatori Romantici tedeschi ed inglesi. Attratti dalla natura inviolata, dagli usi della popolazione, dalla suggestione del suo ricco passato e dai miti di Masaniello e Giovanna “la Pazza”, la Costa ritorna al centro della vita culturale, artistica ed economica italiana ed europea.

E dopo quelle sensibili avanguardie, e la parentesi disastrosa delle due Guerre, l’appuntamento è alla fine degli anni ’50 e l’inizio dei ’60: allorquando esplode la Dolce Vita, che in estate bivacca tra Capri, Amalfi e Positano.

Attori, registi, artisti d’ogni genere ed avventurieri popolano la Costiera Amalfitana. Molti s’innamorano dei posti e mettono su villa; Roberto Rossellini inaugura un vero e proprio filone cinematografico, ambientato su questi luoghi, con attori gli abitanti del luogo.

 

Luoghi

Il Duomo ed il suo complesso monumentale è composto da più corpi autonomi, sebbene intimamente collegati tra loro. L’elemento più antico della struttura è la Basilica del SS. Crocifisso, edificata prima all’833. Accanto ad essa nel 987 sorse l’attuale Cattedrale dando vita ad un’unica maestosa cattedrale metropolita a sei navate, poi divisa in due chiese in epoca barocca. Il Campanile venne iniziato nel 1180 ed ultimato nel 1276; del 1206 invece la costruzione della Cripta, destinata ad accogliere le sacre spoglie di S. Andrea Apostolo. Ultimo in ordine di tempo il Chiostro del Paradiso, edificato tra il 1266 e il 1268 in perfetto stile romanico-amalfitano era destinato a cimitero dei nobili amalfitani. Suggestivi la struttura ad archi intrecciati che vanno a scaricare su 120 colonnine marmoree, e ancora più il gioco di luci del porticato creato dai raggi di sole che fanno capolino dagli archetti arabescati.

 

Ricette tradizionali

Scialatielli all'Amalfitana

Ingredienti (per 4 persone)

- Per gli scialatielli:
400 g. di farina; 3 foglie di basilico; qualche cucchiaio di olio extravergine di olive; un pizzico di formaggio caprino grattugiato; 100 g. di latte; un pizzico di pepe e di sale.

- Per il condimento:
600 g. di vongole veraci, taratufi, cozze; 150 g di gamberetti sgusciati; 250 g di seppioline; 250 g. di pomodorini a piennolo; 20 g. di olive verdi e capperi di pantelleria; un filo d‘olio; 2-3 spicchi d’aglio; abbondante prezzemolo.

- Preparazione:
Con la farina ed il latte create un impasto al quale aggiungerete gradualmente il basilico tritato finissimo, l’olio, il formaggio grattugiato, un pizzico di pepe, sale quanto basta. Lasciate riposare la pasta per una mezz’oretta circa, poi stendete col matterello, infine tagliatela a striscioline non troppo larghe. Metteteli a bollire.

Mentre la pasta bolle, in una padella bella grossa fate bollente l’olio e soffriggetevi l’aglio ben tagliuzzato fino a farlo diventare biondo. Aggiungete ora i frutti di mare, i gamberetti, e le seppioline opportunamente tagliate a pezzetti. Aggiungete i pomodorini e lasciate cuocere per qualche minuto, aggiungendo anche le olive ed i capperi. Unite ora gli scialatielli ben scolati ed al dente, e fateli cuocere nel sughetto per circa un minuto ancora. Spolverate il tutto di abbondante prezzemolo tritato e servire subito.

 

Prodotti tipici

Il limoncello

Il limone della Costiera è lo “sfusato amalfitano”, varietà unica nel suo genere. Coltivata nei tipici "giardini" a terrazze dell’intera Costiera Amalfitana, lo si raccoglie da Febbraio ad Ottobre. Dal 1999 ha ottenuto l' I.G.P. (Indicazione Geografica Protetta). Come preparare un buon limoncello:

1 litro di alcool finissimo
1 litro d’acqua
500 grammi di zucchero
la buccia di 6-7 grossi limoni amalfitani (possibilmente raccolti da poco)

Lavate con cura i limoni, sbucciateli, premunendovi di lasciare meno parte bianca possibile attaccata alla buccia. Ponete la buccia in infusione nell'alcool per una decina di giorni circa.
Trascorso questo tempo, bollite l’acqua e scioglietevi dentro lo zucchero, quindi unite l’alcool (le bucce vanno buttate). Filtrate il liquido ed imbottigliatelo. Ottimo digestivo, deve essere sempre servito ghiacciato, quindi tenetelo nel freezer.

 

Una o più immagini in media risoluzione

 

Eventuali voci aggiuntive:

• Principali manifestazioni:

La Regata è una manifestazione di carattere eminentemente storico e culturale, nata nel Dicembre del 1954 per rievocare la felice vicenda delle 4 Repubbliche Marinare d'Italia, dal X al XVIII sec. libere città-stato che scrissero secoli di storia non solo italiana ma comune a gran parte dei paesi che affacciano sul Mediterraneo.

La prima regata si svolse a Pisa. Da allora, ogni anno a turno, viene ripetuta sul mare di Amalfi e su quello di Genova, ovvero sull'Arno di Pisa e sulla laguna di Venezia.

 

Referenti per Cittaslow: dott. Daniele Milano – Assessore al Turismo e alla Cultura