2017
venerdì
febbraio
03

Vico e De Sanctis: rarità vichiane a Trani

Trani

Vico e De Sanctis: come fermare il "declino delle Nazioni". Nel capitolo "La Nuova Scienza" della sua "Storia della letteratura italiana" del 1870, Francesco de Sanctis, di cui si sono rievocati i duecento anni dalla nascita e l'attualità dello splendido "Discorso di Trani" del 29 gennaio 1883, scrive di Giambattista Vico: "Si gloriava di non appartenere a nessuna setta. Era da solo un terzo partito, come si direbbe oggi, la ragione serena e superiore, che nota le lacune, le contraddizioni e le esagerazioni, una ragione ancora disarmata, solitaria, senza seguaci, fuori degl'interessi e delle passioni, perciò in quel fervore della lotta appena avvertita e di nessuna efficacia"; e stando apparentemente indietro rispetto alla cultura del suo tempo, finiva per trovarsi incredibilmente più innanzi. Ecco allora che "la filosofia viene in soccorso della prudenza" e la Scienza Nuova ha un valore diagnostico, permettendo di riconoscere a quale stadio del suo corso si trovi una nazione sia nella sua "acmé" sia in rapporto alla dissoluzione del suo stato. A questo punto (dice il Vico) bisogna lottare duramente per restaurare il senso comune perduto e ridar forza al ricominciamento e al "ricorso". Molti esempi si possono recare della crisi economico-finanziaria, disastri ambientali e ferroviari, malversazioni. Ma il Settecento riformatore e l'Ottocento confortatore hanno a Trani pregevoli testimonianze vichiane, con riferimenti ai primi editori e raccoglitori e riflessi di vita civile.

Di questi e altri temi si tratterà nella "lectio magistralis" del professor Giuseppe Brescia, Presidente della Sezione andriese della Società di Storia Patria, su "Vico e de Sanctis: rarità vichiane a Trani", il prossimo 3 febbraio 2017, alle ore 18.00, nella Sala "Ronchi" della Biblioteca "Giovanni Bovio".